Qual è la stella che seguiamo quando tutt'intorno è buio? Quanta vita ci scorre dentro nel guardare chi amiamo? Quanto coraggio serve per abbracciare l'amore? Un sentimento puro e casto, il più nobile ed il più vero. Un'emozione che ci svela i segreti di ogni giorno. Una cascata di ormoni che ci fanno sentire attratti dai nostri amati. Chi non è mai stato innamorato?
Ma amare è innanzitutto una sfida. E come ogni sfida, dietro ogni traguardo raggiunto si cela un grande coraggio di iniziare. Ansie, paure, paranoie, dubbi. La partenza è dolosa per tutti, soprattutto dopo grandi delusioni. La nostra mente emotiva spesso prende il sopravvento, spingendoci ad agire in modo impulsivo, quasi a proteggerci da chi vorrebbe soltanto amarci. Eppure nessuno rinuncerebbe all'amore, perché è ciò che di più naturale e bello possiamo mai vivere. Da ogni singolo atto d'amore, infatti, fiorisce ed è fiorito il mondo che ci circonda.
Il 14 febbraio è ormai ancestralmente dedicato agli innamorati, ovvero a tutti coloro che sono dentro l'amore, pervasi da quest'aura magica di dolcezza e libertà. Sì, perché l'amore è innanzitutto libertà. Libertà di espressione, libertà sessuale, libertà pioniera di altre libertà. Non esiste una forma giusta o sbagliata d'amore, ma solo l'amore in tutte le sue forme. Un cuore grande che unisce e ri-unisce tutto ciò che l'uomo tenta, invece, di dividere. Mille sfumature che fanno da sfondo al più grande obiettivo che possa esistere: la vita.
L'amore genera altro amore. La vita genera altra vita. E come diceva Mahatma Gandhi,
E la vita che ci viene donata, l'amore che proviamo dovrebbe essere celebrato ogni giorno. Ogni giorno di questa vita dovremmo far sapere chi amiamo e quanto amiamo, senza paura. Un fiore, un abbraccio, un bacio, una carezza. Quante forme esistono, e a costo zero, per rendere felice la persona che amiamo!
Eppure aspettiamo sempre queste ricorrenze, quasi rituali, per esser-ci, far sentire la nostra presenza, come se il resto dell'anno percorressimo una strada a senso unico . Ma l'amore già c'è, è dentro di noi. Le voci dell'amore le avvertiamo in ogni istante e potremmo cantare all'unisono, se solo avessimo il coraggio di far partire la base. Lasciarsi andare, sostenersi, darsi e farsi coraggio, rispettarsi, divertirsi, ridere. Non è forse questo amare? Le canzoni dell'amore sono infinite; diverse sì, ma mai così lontane da ciascuno di noi.
E non c'è emozione più bella e incontrollabile che cantare la propria canzone preferita; vivere con e per la persona che amiamo; celebrare sempre e comunque quel filo che ci lega indissolubilmente. Amare è anche questo: un perdersi che dispiega le ali in un nuovo ritrovarsi. Una paura che muore e lascia nascere un nuovo desiderio. Due vite che crescono insieme, donandosi a vicenda la luce. Buon San Valentino a chi sa dare ascolto alle voci del proprio amore! Perché l'amore ha sempre tempo per noi!