Un arcobaleno di luci

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22/12/2020

"Il guerriero della luce crede. Poiché crede nei miracoli, i miracoli cominciano ad accadere." Così Paulo Coelho descrive il guerriero della luce. Quello che ci portiamo dentro di noi e al quale, spesso, non diamo ascolto. Perché per diventare luce, ha bisogno di essere prima buio

La luce è vita. La luce è specchio delle nostre azioni. La luce è la genesi dei nostri occhi e della bellezza che ci circonda. La luce è l'illuminazione che diamo alla nostra quotidianità. Un alter ego del buio, che ci spaventa e ci fa tremare. 

Illuminiamo le strade, le città, le case, perché l'oscurità ci inquieta. Non rende visibile quello che amiamo. Lo nasconde e, noi, senza le nostre certezze, camminiamo a tentoni sbattendo contro un'invisibile realtà. Per questo a natale illuminiamo ancor di più la nostra casa, le nostre città, i nostri paesi, le nostre strade. Le luci di un albero, che senza addobbi rimarrebbe spoglio, o quelle di un presepe in cui si mescolano gli austeri e umili personaggi, ci fanno iniziare a credere nella luce. Una luce pura e casta che attraversa le onde del buio solo per un mese di vita. 

Noi, invece, siamo chiamati a vivere ogni giorno, ad addormentarci nel buio e rinascere nella luce. E ancor di più oggi, in un tempo in cui luce e buio sembrano essere la stessa cosa. Una linea sottile ed invisibile, dove la speranza si confonde con la paura. Ma credere, credere, e ancora credere: questo è il segreto per rinascere, per riconoscerci. Credere di essere un unicum con la vita, e non disciolti da essa. Credere in noi stessi e per noi stessi, varcando il limite "dell'impossibile". Credere nel filo della speranza, che ci lega ad un futuro tutto da scoprire. 

Il natale è proprio questo. Un atto di fede e di credo. Una riscoperta della luce che siamo e che abbiamo. Un richiamo al presente, dove presenti non sono solo i regali, ma noi, uomini e donne che attraversiamo in lungo e largo questo piccolo spazio di terra. Perché, come disse Stephen Littleword 

Non importa cosa trovi sotto l'albero, ma chi trovi intorno
Stephen Littleword
  

Infatti, quale significato avrebbero i nostri regali, senza una persona a cui donarli, ovvero concederli, affinché se ne prenda cura? Potremmo mai nascere senza una madre che ci metta al mondo, che ci doni la luce, che ci renda presenti? 

Tutti i nostri sogni sono riposti in una nuova nascita, ri-nascita, dal buio che ci ha logorati per un intero anno. Dal ventre materno delle luci che ci circondano ci stiamo nutrendo per uscire allo scoperto, in quella scia armoniosa che da bruco si trasforma in farfalla. L'arcobaleno di luci intorno a noi ci fa sentire meno soli, meno tristi, meno preoccupati. Ci rincuora affidandoci il dono più bello: la vita

Esserci, ora, qui, adesso, è quello che conta. E a questo natale è affidata la sfida più difficile: fare esistere ognuno di noi, per qualcuno o per qualcosa. Perché nessuno ha il diritto di toglierci la luce. Si splende, ma sempre in due. Che queste feste possano illuminare la vita di ciascuno di noi almeno con un altro accanto che la sappia rendere tale. Questo è il mio arcobaleno di luci. Questo è il mio desiderio riposto sotto l'albero. E il tuo?