di Antonella Natalia Mecca

Nella vita scegliamo continuamente. Ogni giorno prendiamo delle decisioni che, in un modo o nell'altro, cambiano il corso degli eventi. Spesso, cambiano anche la strada che noi costruiamo per loro. Ma, se ogni scelta fosse un fardello da portarsi dietro? Se ogni scelta ci facesse riflettere un po' di più sulla nostra vita e il nostro vissuto? Cosa faremmo? Saremmo in grado di prendere la decisione più "giusta"? 

Con garbo ed eleganza, quasi in punta di piedi, Gabriele Romagnoli ci accompagna in un viaggio intricato e complesso: lo specchio della vita vera. Sei personaggi sconosciuti, divisi dai sei gradi di separazione che intercorrono tra ciascuno di noi, si raccontano e raccontano quelle verità, troppo scomode, che tendiamo a nascondere. E, poi, un settimo personaggio che li unisce tutti e, con loro, anche i vissuti difficili che si portano dietro. Ogni personaggio racconta una storia: la propria. Pensieri, parole, emozioni si mescolano. Si apre un dialogo a tu per tu con la vita, con le proprie scelte, con i sentimenti celati e i non detti che stringono il cuore. 

Non a caso in greco il verbo krino significa sia scegliere che dividere. Perché quando scegliamo qualcosa, dividiamo anche un po' noi stessi. Smembriamo i nostri pensieri per portarci dietro solo quelli più giusti, più razionali, meno spinosi. Tutto deve essere sempre liscio e perfetto. Mai una scissura, una fessura, un buco da colmare. Eppure,

Le vite stanno in bilico su un gioco di contrappesi, non puoi soltanto togliere senza aggiungere sull'altro piatto.

Gabriele Romagnoli

Presto o tardi che sia, dobbiamo sempre tornare a fare i conti con il piatto della bilancia apparentemente vuoto. Cosa serva davvero per controbilanciare il peso solo noi lo possiamo sapere. 

Ed è quello che succede a questi sette protagonisti che sembrano essere così lontani tra di loro. Il richiamo della vita inizia a farsi sentire. La bilancia, quella che sembrava perfetta e perfettamente in equilibrio, inizia a vacillare. Cosa fare, allora, quando senti il tuo corpo sprofondare e perdi tutte le certezze a cui ti eri aggrappato? 

A volte crediamo di avanzare. O, forse, lo speriamo. Pensiamo basti un piccolo sasso per abbassare, almeno un po', quel piatto troppo in alto. Ma, in realtà, ci rendiamo presto conto che non funziona così. Perché più pensiamo di avanzare, più rimaniamo fermi, immobili, ancorati con forza al terreno. E, allora, dobbiamo metterci in gioco: iniziare a camminare nel buio, nell'incertezza, nella paura, ma pur sempre muoverci. Dobbiamo iniziare ad essere tanto coraggiosi da nuotare senza alcun salvagente. 

Ogni libro rappresenta un viaggio, un sentiero ancora inesplorato, una plausibile situazione di vita in cui potremmo trovarci. Ed ecco che, quelle parole, nero su bianco, diventano lo specchio in cui ci riflettiamo. Cosa faremmo se fossimo in quella situazione? Come ci comporteremmo? Due sono le opzioni, molti i dubbi, poche le certezze. Però, noi, nelle emozioni e paure di quelle righe, possiamo scegliere qualunque cosa. Non ti resta che scoprire quale scelta vorresti tu impersonare.