Disdici tutti i miei impegnidi Luca Argentero | |
Genere: Letteratura e narrativa | Prima pub.: 2023 |
Formati disponibili: Cartaceo,Ebook | Link Amazon |
Scheda libro completa |
La vita è scandita dagli attimi di libertà che abbiamo. La vita è scandita dagli attimi di libertà che respiriamo, a pieni polmoni, con la consapevolezza che, prima o poi, quegli stessi attimi potrebbero svanire. Come accade a Fabio Resti, che vede mutare la sua vita in una prigione, forse senza più fine. In un libro rivelazione, Luca Argentero racconta i segreti più intimi di quella che è, a tutti gli effetti, una reclusione forzata.
Fabio Resti, quarant'anni suonati, ha una vita frenetica. Tra droga, sesso, alcol, i freni inibitori non sa più dove possano abitare. Eppure, prima o poi, la vita gira e lascia i conti in giro, quelli da saldare, quelli da ritirare, quelli da pagare a caro prezzo. Da un giorno all'altro Fabio si ritrova a scontare la sua pena: arresti domiciliari. Troppe sono le questioni sospese riguardo le sue agenzie pubblicitarie. Bisogna fare chiarezza. Una chiarezza non solo burocratica, ma soprattutto interna. Fabio deve capire cosa vuole dalla vita, che piega far prendere alla sua vita.
Tra matrimoni finiti male, e senza una casa in cui abitare, l'unica soluzione possibile è tornare al principio, dove tutto prende vita: nella casa dei genitori. Le mura di casa ci accolgono appena nasciamo, e non ci lasciano più. Diventano l'imprinting che ci portiamo dietro, il corredo epigenetico che usiamo all'occorrenza, quando il mondo ci fa troppa paura, e l'unico rifugio possibile è la nostra prima casa. Quella casa in cui conosciamo a memoria ogni singola mattonella che riveste il pavimento, ogni singolo angolo che travisa la luce, ogni singolo centimetro di sudore, fatica, amore. Fabio riparte proprio da qui. Una ripartenza forzata, ma pur sempre una ripartenza.
Eliminazione è la parola d'ordine che accompagna le giornate tutte identiche di Fabio. Eliminazione dell'eccessivo strato di tessuto adiposo localizzato sul suo addome. Eliminazione della miriade di sostanze contenute nel suo corpo. Eliminazione di tutte le persone tossiche, che si prendono parte del tuo ossigeno, permettendoti di respirarne solo la metà. Così, tra i mondiali trasmessi in tv, film divorati, e una buona dose di amor proprio, Fabio passa l'estate del 2010 sul divano di casa sua, sdraiato su un ammasso di emozioni disordinate, a cui cerca di dare un nome, e un ordine. 133 giorni passati in pochi metri quadri di casa, a timbrare la sua presenza davanti alle guardie attraverso un citofono, senza nemmeno poter uscire sul pianerottolo. Guarda la vita che passa dal balcone, respira la sua prigionia in uno spicchio di libertà transennata da una ringhiera.
Il tempo passa, e Fabio vede la sua libertà sempre più lontana, una stella che non accenna più a brillare, che si spegne lentamente. Fabio sa perfettamente che
Tempo che, spesso, dedichiamo a persone che non lo meritano. Tempo che troppo spesso dedichiamo alla procrastinazione. Tempo che dedichiamo a fare cose che non ci piacciono, a vivere in un modo che non ci soddisfa. Tempo che sprechiamo solo per sopravvivere, pur sapendo che il tempo è contemporaneamente il nostro migliore alleato, e il nostro peggiore nemico. Quello stesso tempo della reclusione che a Fabio sembrava infinito, ma che, invece, è finito in un batter d'occhio, forse anche meno.
Il grande impegno che Fabio è disposto a prendersi è quello con la vita. Disdice tutti gli altri impegni, i frivoli attimi che rubano solo tempo, e si impegna a vivere, a nascere, a partorire la più grande e più bella delle magie. Perché è nel buio che nasce il sole, è dalle tenebre che sorgono i raggi migliori. Come la nuova vita di Fabio Resti.