Quel treno per Invernessdi Giovanni Arena | |
Genere: Letteratura e narrativa | Prima pub.: 2022 |
Formati disponibili: Cartaceo,Ebook | Link Amazon |
Scheda libro completa |
Guardarsi allo specchio fa sempre un po' paura: ritrovi te stess*, quello che sei stato, quello che, forse, vorrai diventare. Ti accorgi di come sei cambiat*, di quanta strada hai fatto. E, spesso, ti rimproveri. Ti rimproveri perché, magari, non hai reagito abbastanza, o perché hai reagito troppo. Eppure, lo specchio potrebbe essere il nostro amico, la nostra spalla, il nostro campo di battaglia: quello dove imparare ad amarsi sempre un po' di più.
Giovanni sa quanto sia difficile amarsi sempre un po' di più, quanto sia difficile addirittura amarsi. Giovanni parla a sé stesso, che, in realtà, siamo tutti noi. Giovanni compie un viaggio, reale, di avventura, di scoperta, e uno interiore, di salite, discese, ferite. Giovanni si innamora. Si innamora di Stefano e, poi, della vita. Giovanni vive quello che ognuno di noi vive quotidianamente: errori e consapevolezze si intrecciano, amore e odio si fanno la guerra in un campo spesso neutro, facce incontrollate della stessa medaglia.
Come può l'amore stravolgere tutto, scompigliare la vita, farci entrare in un turbinìo di emozioni contrastanti? L'amore può, perché è l'apice di tutto. Perché noi stessi siamo amore, generati dall'amore, anelanti all'amore. La vita di Giovanni cambia quando incontra Stefano: un ragazzo particolare, spesso sfuggente, e anche molto pungente. Stefano è il primo a scucire ferite latenti, ricordi che fanno male, che ti tolgono il fiato e non ti permettono di respirare. Si dice che le persone che ti amino siano in grado di curare le ferite che ti porti dietro, farle cicatrizzare, aiutarti a superare. Eppure, quando non avviene si sprofonda nello sconforto. Perché le aspettative non sono la realtà. Le troppe aspettative creano illusioni e, le illusioni deviano dalla vera vita.
Giovanni lo impara sulla sua pelle. Si allontana così tanto dalla vera vita da crearsi un alter ego di ciò che lui vorrebbe Stefano sia, ma non è. Una protezione da quello che, in realtà, ha sempre saputo. Doveva solo trovare il coraggio di guardarla in faccia, questa verità. Ma, quando il cuore sanguina e non c'è nessun tampone in grado di arginare questa emorragia, la vera medicina si cela dentro noi stessi, lì dove ritroviamo noi stessi: nei paesaggi che si rincorrono fuori dal finestrino di un treno, nel gesto spassionato di una signora che ci viene in soccorso, in una città che sembra parlare al cuore ferito. Inverness è, per Giovanni, la cura. Inverness diventa una nuova casa, una nuova patria, un nuovo amore da inseguire: quello verso sé stessi.
Perché quando tocchi il fondo, quando sprofondi, quando ti sembra di non farcela e tutto perde di senso, c'è sempre una cosa che puoi fare: ripartire da te. Tu, che basti anche se nessuno avrà mai il coraggio di ammetterlo. Tu, che sei più di tutto quello che gli altri ti dicono. Tu, che sei più delle tue cadute. Tu, che sei più di tutte le lacrime che versi per persone che non ti meritano. Tu, che vali per te, e non c'è bisogno di altro. Tu, che devi imparare ad amarti,
E, quando ti dimentichi chi tu sia, ci sarà qualcuno pronto a ricordartelo. Qualcuno che, magari, incontri per caso o sbuca dal nulla, come la dottoressa Monica per Giovanni. Qualcuno che ti ricordi di cosa tu sia fatto realmente: versi, parole, emozioni, ferite, cicatrici. Perché tutto questo sei tu, e molto altro ancora. Devi solo prenderne consapevolezza, devi solo svestirti di tutte le accuse che, troppo spesso, ti fai. Questo libro può aiutare a guardare dentro, a guardarti dentro, lì dove tu avverti una vertigine, lì dove tu hai paura di cadere. Perché, se è vero che saremo sempre e solo noi a fare i primi passi per uscire da un dolore, è altrettanto vero che, a volte, abbiamo bisogno di una spinta. La spinta di chi vive, o ha già vissuto quello che a noi mette i brividi. La spinta di chi può, semplicemente e meravigliosamente, comprenderci.